Androni-Sidermec, Chirico: “Voglio giocarmi tutte le mie carte, mi sono allenato con Aru e Nibali”

Luca Chirico torna a correre da professionista. Il corridore di Porto Ceresio, che era passato professionista con la Bardiani-Csf, ha passato qualche anno di inferno a seguito di un problema fisico che lo ha costretto a due interventi all’arteria iliaca (lo stesso a cui si è dovuto sottoporre Aru ad aprile). Ora, all’età di 27 anni, tornerà a vestire la divisa di un team italiano, quella della Androni-Sidermec. Un’opportunità importante per questa stagione, con un contratto annuale che lo chiamerà a cercare di dimostrare il proprio valore già in questa stagione. Una prospettiva che non spaventa l’atleta.

Voglio giocarmi tutte le carte in questa nuova stagione per proseguire a fare il professionista” ha dichiarato in un’intervista concessa a Varesenews: “Sono convinto che andrà tutto bene. In questi anni ho avuto un guaio fisico e sono stato operato per due volte all’arteria iliaca, in pratica lo stesso intervento che ha dovuto affrontare anche Fabio Aru, un problema assai debilitante e condizionate per chi corre in bicicletta. Ma anche senza contratto non ho mai smesso di fare il corridore“.

Il 27enne ha poi spiegato come non ha mai rinunciato a tenersi in forma: “Mi sono sempre allenato come un professionista: nel 2018 c’era la possibilità di tornare in gruppo con un’altra squadra ma poi la cosa non si era concretizzata. Nel 2019 fin dalla primavera c’era questa prospettiva ma, appunto, per via dell’operazione ho dovuto rimandare i propositi. Intanto ho proseguito a uscire in bici, spesso in gruppo: mi alleno con Nibali, Aru, Ulissi e altri che vivono tra Italia e Svizzera. Con Fabio (Aru ndr) ho anche svolto un periodo di ritiro in altura la scorsa estate: gli ho fatto da sparring partner mentre preparava la Vuelta, ed è servito molto anche a me”.

Chirico ha poi provato a delineare i possibili obiettivi e il suo ruolo nella nuova squadra: “Indicativamente, potrei tornare in gara verso febbraio in una delle gare estere che si svolgono in quel periodo. Obiettivi non me ne voglio dare: un po’ per scaramanzia, perché quando l’ho fatto ho sempre avuto qualche intoppo, un po’ perché voglio presentarmi al massimo a ogni gara, che sia per aiutare la squadra o per provare in prima persona. Vedremo come andrà, di volta in volta. In squadra ci sono corridori esperti come Gavazzi e Belletti che non solo non vincenti ma che hanno anche l’esperienza e la stoffa del leader. Per il resto ho ancora tanto da scoprire per capire quale sarà il mio ruolo“.

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